Una tavola rotonda – che si è svolta su Radio Maria lo scorso 10 marzo – ha sottolineato la preziosità di leggere la Bibbia contestualizzandola nella storia e nella geografia
Il giallo, l’arancio e il rosso. Padre Marko Ivan Rupnik, l’artista gesuita fondatore del Centro Aletti, ha scelto di utilizzare prevalentemente i colori caldi per affrescare interamente le pareti della navata e dell’abside della Cappella maggiore del Pontificio Seminario Romano Maggiore. Lo sguardo del visitatore che varca il portale di legno intarsiato, è subito attratto e avvolto dai colori dell’abside a cui si accede attraverso un percorso pedagogico in cui Antico e Nuovo Testamento dialogano tra loro. In occasione della benedizione della Cappella, riferendosi a questo ciclo di affreschi a tema biblico, il card. Angelo De Donatis ha sottolineato che «solo procedendo lentamente dalle porte di ingresso si comprende il progetto artistico, senza avere la pretesa di capire tutto subito, come accade nella vita e nella vocazione», tuttavia è chiaro come «le immagini ci invitano a deciderci ad assomigliare sempre più a Cristo, che ha dato compimento a tutte le promesse, a partire da quelle fatte a Noè e Mosè fino all’episodio delle nozze di Cana di Galilea». Proponiamo di seguito la profonda lettura delle scene proposta dallo stesso padre Marko I. Rupnik, autore e coordinatore del ciclo pittorico. Il suo è uno stupendo esempio del dialogo tra Bibbia e arte.
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