Il terribile terremoto che in pochi istanti ha mietuto oltre cinquantamila morti in Siria e Turchia (un numero ancora in ascesa) presenta in tutta la sua crudezza e crudeltà il dramma della sofferenza degli innocenti. Nel silenzio di Dio è l’uomo a dover parlare e domandare: “Dove sei?” Un grido che i biblisti paragonano a un ruggito. “Perché nascondi il tuo volto?” (Gb 13,24). “Non ti importa che moriamo?” (Mc 4,38), chiedono i discepoli al Maestro che dorme, atterriti di fronte alla tempesta. Dov’è Dio nel terremoto, nella tempesta? Nessun editoriale sui nostri giornali ha posto la domanda su Dio. Domanda soffocata? Oppure considerata inutile. Infantile. Il vero dramma del pensiero moderno, il divorzio tra fede e ragione, ha sentenziato la morte della teodicea. Proponiamo all’attenzione dei nostri lettori un recentissimo volume Nella tempesta Dio. Sul dolore tra bibbia e filosofia (San Paolo 2023) nel quale un biblista e un filosofo, don Francesco Voltaggio e il prof. Francesco Paolo Ciglia, si interrogano di fronte al mysterium iniquitatis cercando di tendere un ponte che permetta di aprire degli orizzonti di senso nella notte esistenziale della sofferenza degli innocenti senza la pretesa di offrire risposte o soluzioni. Per saperne di più, leggi la riflessione e l’articolo di Miguel Cuartero Samperi a questo link.