Il Vangelo di Marco è debitore all’apostolo Paolo?

Non ci sono dubbi circa i punti di contatto tra la teologia di Luca e quella dell’apostolo Paolo di cui Luca fu un collaboratore di primo piano. Ma la stessa cosa non si potrebbe affermare di Marco? Colui che sta dietro il secondo Vangelo non è forse lo stesso che viene menzionato in At 13,13; 15,36-40, in Col 4,10 e in 2Tm 4,11? Abbiamo intervistato sull’argomento un esperto del mondo paolino, il prof. Giuseppe Pulcinelli, docente di Letteratura Paolina a Roma e autore di diversi contributi su Paolo e le sue lettere.

Quale è l’opinione degli studiosi su questa domanda? Il rapporto di dipendenza di Marco – inteso come autore del vangelo, che la critica attuale considera il primo in ordine cronologico – da Paolo, autore dei primi scritti cristiani, era una questione dibattuta già nel XIX secolo nel mondo tedesco, e che 100 anni fa con la pubblicazione dell’approfondito studio di Martin Werner – in cui si negava ogni possibilità – sembrava definitivamente chiusa. Fino a circa trent’anni fa questo punto di vista prevaleva nel mondo dei neotestamentaristi, ma fu soprattutto il saggio di Joel Marcus che diede un nuovo impulso agli studi, riconsiderando le obiezioni di Werner e fornendo delle basi più solide ed equilibrate alle argomentazioni a favore del possibile influsso di Paolo su Marco.

Esistono studi approfonditi sull’argomento? Chi è interessato a questo argomento, ha ora a disposizione due recenti raccolte di studi che coprono quasi tutti i campi di confronto tra Marco e Paolo, apparse contemporaneamente per lo stesso editore, una prevalentemente dal mondo tedesco-anglosassone, l’altra dal mondo scandinavo. Li cito di seguito: C.E. FERGUSON, A New Perspective on the Use of Paul in the Gospel of Mark, London-New York 2021 (vedi qui). L. KNIGHT-JADCZYK, From Paul to Mark: Paleochristianity, Otto NC (USA) 2021 (vedi qui). Io stesso sto per pubblicare un articolo dettagliato sull’argomento.