Una tavola rotonda – che si è svolta su Radio Maria lo scorso 10 marzo – ha sottolineato la preziosità di leggere la Bibbia contestualizzandola nella storia e nella geografia
Radici, legni contorti, pezzi di metallo e foglie, corda e paglia sono gli elementi con cui costruisce le sue opere. Intrecciandoli con i colori della terra, le sfumature dell’acqua e del cielo, le mille tonalità di verde del paesaggio che scorge dalla finestre della sua casa sulla collina. Si chiama Marcello Silvestri e, con Margherita, vive in mezzo ai prati e sotto gli alberi di una casa a Tarquinia. In questa campagna che guarda il mare sono passati numerosi uomini e donne, innamorati dell’arte e della vita nello Spirito. Per un momento di preghiera, per un incontro ecumenico, per dare un’occhiata al laboratorio di un artista che lavora «leggendo il testo sacro e facendogli spazio. È la liturgia del giorno che mi dà l’energia per andare a comporre», dice Silvestri. Così la Parola illumina la cronaca e sulla tela diventa il rosso cupo e le sagome di legni bruciati intitolati Ucraina 2022. O la frase di Paolo «Tre volte naufragato, ho trascorso un giorno e una notte negli abissi marini» (2Cor 11,25) ispira Naufragio, una tela quasi monocromatica in cui legno sabbia e gesso, impastati di blu e venati di rosso, sono onde dove galleggiano «occhi aperti, imploranti l’umana pietà prima di essere soffocati dalle acque e dall’oblio di ogni vana coscienza». Marcello Silvestri ha 77 anni, due figlie, Sara e Paola, tre nipoti. Cosa lo definisce? l’amore per i colori e per la Parola di Dio. Per saperne di più visita il suo sito web: marcellosilvestri.com o il profilo twitter @silvestri_arte.
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